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Technical
Complete Manufacturer List
|
Ducati 900SS
|
. |
Make Model |
Ducati 900SS |
Year |
1997 |
Engine |
Four stroke, 90°“L”twin cylinder, SOHC, desmodromic 2 valves per cylinder, belt driven |
Capacity |
904 cc / 55.2 cu in |
Bore x Stroke | 92 x 68 mm |
Compression Ratio | 9.2:1 |
Cooling System | Air cooled |
Induction |
Mikuni BDST 38-B67 |
Spark Plug |
Champion RA6HC |
Ignition |
Kokusan electronic inductive discharge |
Battery |
12V 16Ah |
Starting |
Electric |
Max Power |
61.8 kW / 84 hp @ 7000 rpm (rear tyre 53.7 kW / 73hp @ 8100 rpm) |
Max Torque |
84 Nm / 8.6 kgf-m / 62 ft-lb @ 6400 rpm |
Clutch |
Dry, multiplate |
Transmission |
6 Speed |
Primary Drive Ratio |
2.000:1 (31/62) |
Gear Ratios |
1st 2.466 / 2nd 1.764 / 3rd 1.350 / 4th 1.091 / 5th 0.958 / 6th 0.857:1 |
Final Drive Ratio |
2.466:1 (15/37) |
Final Drive |
Chain |
Front Suspension |
41 mm Showa fully adjustable inverted fork |
Front Wheel Travel |
120 mm / 4.7 in |
Rear Suspension |
Progressive type with adjustable Showa GD monoshock |
Rear Wheel Travel |
125 mm / 4.9 in |
Front Brakes |
2 x 320 mm discs |
Rear Brakes |
Single 245 mm disc |
Front Tyre |
120/70-17 |
Rear Tyre |
170/60-17 |
Dry Weight |
180 kg / 397 lbs |
Rake |
25o |
Trail |
104 mm / 4.1 in |
Dimensions |
Length: 2020 mm / 79.5 in Width: 710 mm / 28.0 in Height: 1110 mm / 43.7 in |
Wheelbase |
1410 mm / 55.5 in |
Seat Height |
780mm / 30.7in |
Dry Weight |
183 kg / 403 lbs |
Wet Weight |
192.5 kg / 424 lbs |
Fuel Capacity |
17.5 L / 4.6 US gal / 3.8 Imp gal |
Consumption Average |
5.7 L/100 km / 17.5 km/l / 41.2 US mpg / 49.4 Impmpg |
Braking 60 km/h - 0 |
13.3 m / 43.6 ft |
Braking 100 km/h - 0 |
38.8 m / 127.3 ft |
Standing ¼ Mile |
11.8 sec / 177.7 km/h / 110.4 mph |
Top Speed |
219.4 km/h / 136.3 mph |
Colours |
Bronze frame, red or yellow |
Manual | Bevelheaven.com |
. |
DUCATI 900SS vs. 900FE
Con una certa nostra sorpresa il match fra la
nuova SS e la vecchia finisce (quasi) pari...
di Claudio Falanga
Tra la fine degli anni ottanta e i primi degli anni novanta il successo della
851 sulle piste di tutta il mondo rilanciava il marchio Ducati.
La ripresa della gloriosa casa bolognese aveva già dato buoni segnali con
l'uscita della Paso, ma per accattivarsi la clientela cara bisogno di una moto
sportiva, dalle buone prestazioni e dal prezzo abbordabile. Ecco quindi il
grosso successo delle 900 supersport e delle sorelle minori, che già avevano
raccolto l'eredità storica delle precedenti 2 valvole Ducati. Il grosso
bicilindrico bolognese, pur non disponendo di una potenza esaltante, riusciva ad
appagare il pilota con un buon equilibrio dinamico, una grande facilità di
gestione, un prezzo abbordabile e l'immancabile fascino del due cilindri Ducati.
Fu un successo. Negli anni successivi varie furono le modifiche e le versioni (una
per tutte la superlight), fino all'avvento della nuova supersport disegnata da
Terblanche.
Non potevamo quindi evitare di portare in pista la nuova novecento a iniezione e
la "vecchia", nell'appetibile versione Final Edition (pensate che la targhetta
era numerata 001).
L'occasione è stata ovviamente uno dei Mondo Ducati Day organizzati sul circuito
di Magione (Perugia), dove potendo disporre della pista in esclusiva, abbiamo
messo "alla frusta", con la complicità di quattro entusiasti lettori, le due
moto. Sconcertante è il risultato di (quasi) parte che emerge da questa
comparativa, dove entrambe le versioni hanno raccolto pareri contrastanti. Anche
noi che sulle prima guardavamo con scetticismo la 900 FE, forse per le linee
meno moderne e per la posizione di guida meno corsaiola della nuova 900 SS,
abbiamo dovuto ricrederci nella prova in pista, dove il "vecchio" pompone ha
dimostrato doti di guida da non credere, insomma un bel duello. La nuova SS ha
dalla sua uno splendido avantreno, unito a dei freni eccezionali che le
consentono in fase di staccata di recuperare parecchio terreno anche su moto
maggiormente blasonate Per contro, la rigidità della sospensione posteriore e la
posizione molto caricata in avanti, ne fanno una moto leggermente meno comoda
rispetto alla 900 FE. Proprio la posizione più "turistica" rende la 900 FE sulle
prime più confidenziale, cosa che evidentemente ha influenzato i due lettori che
hanno apprezzato maggiormente questa versione, Infatti, solo aumentando il ritmo
la ciclistica sopraffina della nuova 900 SS emerge in maniera più netta, se
corredata da un sapiente uso del corpo.
La 900 FE, invece, si può guidare anche solo di manubrio, senza tanti
spostamenti o ginocchia in fuori, quasi una guida d'altri tempi. Della neonata
Ducati possiamo dire che oltre ad essere di linea molto personale, può vantare
una ciclistica capace di contenere un propulsore di ben altra potenza. Se i
cavalli in più fossero stati superiori ai cinque che differenziano le due
versioni, possiamo dire con certezza che il giudizio sarebbe stato unanime.
L'iniezione ha comunque giovato alla 900 SS che può vantare una regolarità di
erogazione ed un allungo decisamente superiore alla precedente versione.
Sul fronte dell'estetica comunque la nuova SS batte decisamente il vecchio
modello.
La nuova SS ha dalla sua una linea decisamente più moderna e filante E' piaciuto
molto il cupolino con il faro a freccia, il serbatoio ed il codone. Un po' meno
la parte inferiore a "bocca di squalo”, giudizio che trova anche noi d'accordo.
Da rimarcare comunque la presenza sulla Final Edition di alcune parti in fibra
di carbonio e l'introduzione (nella più classica tradizione sportiva) di un
codone monoposto, nonché di una strumentazione più bella e precisa, che rendono
onore a una moto in tiratura limitata. Crediamo che la FE sia una moto con un
fascino senza tempo, molto vicina ai primi 851, mentre la discendenza diretta
con la 916 si fa vedere nella SS.
Questa moto, più abbordabile delle sorelle a quattro valvole, è una valida
alternativa a queste o alla vasta gamma di quattro cilindri che promettono più
cavalleria, ma non garantiscono affatto maggior efficacia. La similitudine tra
le due versioni è il sintomo di una parentela, di una continuità, ma
l'EVOluzione è innegabile A tal proposito ci pare eccessivo il giudizio che il
lettore D'amico ha espresso rispetto al motore della 900 SS soprattutto in
termini di tiro ai bassi regimi.
In realtà l'iniezione ha conferito alla SS una regolarità di erogazione
eccellente fin dai bassi regimi, a tutto vantaggio delle fasi in uscita di curva
ed anche di maggiori doti di allungo, anche se forse troppo contenute da un
limitatore leggermente penalizzante, come rilevato dagli altri tester. Il
sistema di iniezione è gestito da una nuova centralina elettronica che può
essere controllata e riprogrammata tramite un programma diagnostico Ducati (chiamato
Mathesis), favorendo così semplici modifiche come l'adozione di nuovi scarichi.
Un appunto che tutti hanno fatto alla SS riguarda la sospensione posteriore un
po' troppo rigida, mentre sulla FE l'equilibrio complessivo della macchina è
apparso più armonioso. I nostri tester avevano delle grosse differenze in
termini di altezza e peso, per cui una più attenta regolazione avrebbe potuto
ribaltare il giudizio, che a nostro avviso ha favorito la moto con un assetto
meno esasperato.
Il codone monoposto della FE ha reso difficili gli spostamenti dell'amico
Rizzardi che ha una stazza intorno al metro e novanta, situazione decisamente
particolare in quanto lo spazio fornito dalla sella risulta generalmente
sufficiente.
Per uno come lui (che fra l'altro è possessore di una bellissima 916 SP
egregiamente preparata) disporre di una sella biposto, quindi lunga, come quella
della SS è stato fondamentale per potersi esprimere nella guida di corpo, così
come è abituato.
La frenata, in termini di efficacia, per entrambi i modelli, è sicuramente ai
vertici tra le moto Sportive, ma sulla SS la presenza di una forcella dello
stesso tipo di quella montata sulla 916 (una Showa da 43 mm di diametro) concede
maggior sicurezza in staccata, anche se tutti ì tester hanno comunque apprezzato
la sincerità dell'impianto della FE.
Il test si è svolto facendo provare prima la 900FE e poi la 900SS, per mettere
in risalto l'EVOluzione di questo modello che va a raccogliere l'eredità della
mitica 750 con cui Paul Smart vinse la 200 miglia di Imola nel 1972 precedendo
Bruno Spaggiari sul traguardo. State a sentire cosa ne pensano i quattro
fortunati lettori che hanno provato con noi queste due splendide moto sul
circuito di Magione.
LA PROVA DI GRUPPO
Questi i quattro fortunati che hanno partecipato alla nostra comparativa:
Fabrizio (moto possedute Morini 350, 900SS, 916 tap.), Giuseppe (moto posseduta:
Monster 900), Calogero (moto posseduta: Ducati 916) e, infine, il mitico Claudio
del Pompone di Varese (moto posseduta: una bellissima 916 SP made in Orsenigo).
Questa volta abbiamo fatto a tutti le stesse domande, così da rendere
maggiormente evidenti le differenti opinioni su questi due modelli Ducati:
A tuo avviso quali sono le maggiori differenze di motore, erogazione, potenza e
coppia fra le due moto?
Fabrizio: Non ci sono grosse differenze, mi sembra solo un po' più pronta la FE
in basso. Il nuovo sembra che allunghi di più, ma entra troppo presto il
limitatore. Più corposa ai bassi regimi la FE, miglior allungo la nuova SS.
Giuseppe: Pensavo che la FE spingesse di più ai bassi, mentre mi sono accorto
che la SS attuale è più corposa in questo senso (nda: esattamente I’incontrario
di quello che afferma Fabrizio!). Comunque la FE ha più allungo, perché sulla
nuova entra troppo presto il limitatore.
Calogero: Trovo la nuova SS molto più pronta. E' una moto che ti mette subito a
tuo agio, più facile da guidare, più regolare come erogazione.
Claudio: Di motore quella nuova è molto più fluida, con un buon allungo, Si
senta che l'iniezione fa la differenza nel rendere il motore molto più sciolto,
lineare.
Per quanto riguarda la ciclistica?
F.: Trovo la FE più leggera di sterzo, pronta a entrare in traiettoria, ma che
poi necessita di continue piccole correzioni; mentre la nuova nata ho
l'impressione che sia più una moto da pista, segue meglio la traiettoria
impostata.
G.: A livello di guidabilità mi è sembrato leggermente meglio il vecchio modello.
Il nuovo ha una posizione di guida decisamente caricata in avanti. Per quanto
riguarda i freni ho trovato entrambe le moto decisamente performanti, anche se
la FE ha forse più mordente, leggermente più efficace.
Ca.: Nella prova in pista, al limite delle mie possibilità, con la nuova SS mi
sono sentito subito in confidenza: penso che molto dipenda dalla posizione di
guida, che fa sentire in modo perfetto l'avantreno.
Cl.: Come ciclistica all'inizio mi sembrava migliore la FE, ma dopo un paio di
giri ho cominciato a gustare le caratteristiche di quella nuova, sulla quale mi
sono trovato molto bene.
Quale delle due moto ritieni più adatta alle tue caratteristiche?
F.: lo ho già la SS, di cui sono veramente innamorato, per cui il mio giudizio
rischia di essere imparziale, ma la preferisco alla nuova. Però consiglierei
quest'ultima a chi vuol fare un passo in avanti in quanto a cilindrata e
divertirsi in tutta sicurezza.
G.: Mi sono trovato molto bene con la FE, forse perché è più vicina al tipo di
guida del Monster. Ma comunque è una questione di feeling personale. La nuova SS
penso che comunque sia una moto trattabilissima, idonea anche per chi usa la
moto tutti i giorni.
Ca.: Come avrai capito non ho dubbi nello scegliere la nuova. Pur non avendola
provata su strada sono convinto, per le caratteristiche dell'erogazione, che sia
una moto molto divertente da guidare anche sul misto veloce.
Cl.: Diciamo che, anche per la mia "stazza", mi trovo meglio su quella nuova. La
trovo anche più immediata, più facile da guidare: sono convinto che sul misto
possa dare molte soddisfazioni e anche in pista, nonostante il motore arrivi
dove arriva, è godibile.
In conclusione, la nostra opinione è che, pur restando uno stretto legame di
parentela fra i due modelli, la nuova 900 supersport rappresenti un interessante
passo avanti rispetto al vecchio modello. Non dimentichiamo che la Final Edition
è (come specificato dal suo nome) il punto di arrivo della vecchia serie. Il
nuovo 900 ha dalla sua una base di partenza sulla quale i tecnici di Borgo
Panigale riusciranno a proporre ulteriori affinamenti.
Per quanto riguarda gli inconvenienti, abbiamo riscontrato sulla FE la presenza
di depressione all'interno del serbatoio dovuto al cattivo funzionamento dello
sfiato e sulla Supersport la perdita di un bullone di un terminale di scarico.
Per il resto le moto sono state, per i venti giorni in cui le abbiamo avute a
disposizione, dei veri orologi. Hanno digerito, dalle statali alla pista, dalle
autostrade alla città dove, unico vero neo delle sportive italiane, hanno messo
in risalto l'eccessivo raggio di sterzo che però nella SS risulta migliorato.
Il prezzo per entrambi i modelli è elevato, ma come già detto e ridetto, la
gioia che le Ducati regalano nella guida ripaga presto del dispiacere di un
portafoglio più scarno. E poi, non facciamo di tutto per essere più leggeri?
Source
motoitaliane.it
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