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Gilera RTX 125
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D’altronde un marchio glorioso come Gilera, oggi pressoché
abbandonato tenuto in vita per una sorta di accanimento terapeutico, in passato
e soprattutto tra gli anni Ottanta e Novanta è stato un florido produttore di
125, sportive e da enduro, che hanno fatto sognare una generazione intera. La
capostipite delle enduro stradali anni Ottanta fu senza dubbio la RX 125. Il motore era ovviamente il monocilindrico due tempi di 124,3 cc, con alesaggio e corsa rispettivamente di 56 e 50,5 mm, dotato di ammissione lamellare e contralbero, alimentato da un carburatore Dell'Orto PHBH da 26 mm, quindi identico a quello dell’RV. L’impianto di scarico differente e alcune lievi modifiche al gruppo termico determinarono un’erogazione leggermente differente e una potenza massima di 19 CV a 7.750 giri, rispetto ai 20 CV a 8.000 giri della RV.
Il cambio era a 6 rapporti e l’avviamento a pedale, ma con
150.000 lire in più era possibile avere quello elettrico. La ciclistica contava
su una forcella Marzocchi da 35 mm Ø con 200 m di escursione, il forcellone
posteriore adottava invece un ammortizzatore con 185 mm di escursione.
Il serbatoio infine aveva una capienza di 13 litri. La strumentazione era piuttosto completa, visto che nei due strumenti circolari forniva tachimetro, contagiri, indicatore benzina e temperatura più quattro spie per folle frecce, olio e abbaglianti. La RX 125 raggiungeva una velocità massima dichiarata di 115 km/h, in linea con la concorrenza.
A proposito di concorrenza, a dire il vero all’epoca non
esistevano ancora molte rivali di questa moto. In pratica l’unica a dare del
filo da torcere alla enduro di Arcore era la Cagiva Aletta Rossa, che pagava
però una maggiore anzianità del progetto una potenza leggermente inferiore (poco
più di 15 CV), anche se aveva dalla sua un prezzo ancora più vantaggioso di
2.550.000 lire e in quegli anni vendeva circa 1000 unità al mese. Le colorazioni disponibili al lancio erano sia per la RX che per la RX Arizona il bianco con fregi rossi e sella nera (successivamente sulla Arizona la sella divenne rossa) oppure rosso con sella nera e successivamente nera con sella rossa. Come per la RV, anche della RX venne presentata la versione 200 con motore da 183,4 cc, ottenuto aumentando l’alesaggio a 68 mm. Dal sempre valido sito gilerarv200.it scopriamo che, a livello di numeri, nel mese di marzo 1984 la Casa di Arcore immatricolò 385 RX, più o meno la metà delle Aletta Rossa, che erano 725 in quel mese ma 3.675 dall’inizio dell’anno, visto che entrò in commercio prima. Alla fine di quell’anno le Gilera RX e RX Arizona raggiunsero quota 6.475, più o meno sempre la metà di Cagiva, che toccò quota 13.652, ma la casa di Arcore sorpassò quella varesina come numeri totali di immatricolato. La sfida era aperta! Nel 1986, o meglio alla fine del 1985, ci fu un’evoluzione piuttosto importante delle enduro brianzole. Vennero infatti presentate, in sostituzione della RX e della Arizona, la RTX 125 e la RX Arizona Hawk, entrambe con motore più potente e componentistica riprogettata al 70%. Le due moto convissero in listino anche se le preferenze del pubblico tendevano più verso l’Arizona Hawk, che aveva una “storia” più forte e soprattutto un aspetto e un nome evocativi di grandi rally. Queste almeno sembrano essere le motivazioni meno razionali e più emotive che fecero preferire la RX alla RTX. Nel frattempo poi, al Rally di Sardegna del 1985, la Casa di Arcore si presentò con una moto chiamata RX 250 Arizona Rally, che in realtà altro non era che il prototipo della futura RC Rally 250, sorella della 125.
Tornando alle RX e RTX “stradali”, Entrambi i modelli vennero
proposti con livrea nera o bianca, accoppiata alla sella rossa. In pratica nuove
erano tutte le plastiche, così come venne ridisegnata la strumentazione e venne
aggiunta una piastra paramotore. A livello meccanico si segnala invece il sistema Power Jet all’alimentazione e quello BPF (By Pass Feed) che prolungava l’alimentazione in fase di compressione, oltre a una nuova centralina dell’accensione elettronica a scarica capacitiva CDI (Capacitor Discharge Ignition) e un diverso impianto di scarico. La potenza dichiarata salì a 22 CV, erogati a 8.800 giri (25 CV a 7.500 giri per la 200), mentre la velocità massima si attestava sui 125 km/h. Salì anche il prezzo, portandosi a oltre 3.500.000 di lire, mentre l’avviamento elettrico aumentò il suo prezzo di 100.000 lire in soli due anni. Le RX aprirono la strada alle successive enduro di Casa Gilera, che di lì a poco aumentarono sensibilmente l’elenco dei modelli in listino. Source Motoblog.it
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